Il talento di mr. Ripley - Patricia Highsmith

Il telento di mr. Ripley
Paticia Highsmith
Indugiavo sulla decisione di scrivere o meno una mio parere su Il talento di mr. Ripley della Highsmith in quanto non mi sembrava di poter aggiungere altro ai molteplici pareri che ha suscitato, soprattutto dopo la realizzazione del film ad esso ispirato. Ma l'impressione, positiva oltre ogni mia aspettativa, mi a ha spinto a esternare qualche pensiero. Come già dicevo ha ispirato un film che ha riscosso un certo successo, ma che personalmente ho trovato più debole rispetto al romanzo, sebbene ben interpretato. Non sono avvezzo alla lettura di gialli e noir, ma spero, senza presunzione,  di poterne riconoscere il valore quando me ne capita, e dal basso della mia competenza sono felice di aver scoperto solo ora il principio di una serie, quella dedicata  mr. Ripley appunto, che ha attirato completamente la mia attenzione e che sono ansioso di poter continuare. Questo primo capitolo presenta una trama ben architettata, che inganna il lettore presentando inizialmente un contesto pacato, placido, che scivola anche nel bucolico nei primi capitoli. La suspanse ha un'improvvisa impennata dopo il primo quarto, e da quel momento in poi si è intrappolati in una lettura di cui non si può più fare a meno. I colpi di scena sono ben equilibrati e organizzati tanto da mozzare il fiato al momento appropriato. Come ogni buon noir, la prosa è asciutta, non si perde in inutili descrizioni o introspezioni, anche se il profilo psicologico dei personaggi, il protagonista su tutti, viene ben delineato. Un romanzo che credo non abbia nessuna pretesa moralistica, ma che dona un interessante e alternativo punto di osservazione. Nell'atavica contrapposizione fra bene e male, in questo romanzo i confini fra i due vengono sfumati, si perdono nel dubbio che le azioni non siano completamente errate, e in tale contesto il vecchio adagio "il crimine non paga" viene meno.

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